#savageisback

Negli ultimi mesi, alcuni tifosi del Notts County si sono dedicati alla ricerca di una delle storie più affascinanti legate al mondo bianconero: come la Juventus diventò bianconera.
Si parla di oltre 100 anni fa quando il calcio in Italia era un semplice gioco che si stava facendo conoscere. Ben lontano dalla definizione di “professionismo”.
Si è scritto e detto tanto di John Savage, l’uomo che importò la maglia bianconera da Nottingham, colorando per sempre la Juve con questi due magici colori.
Si è scritto e detto tanto, ma probabilmente ci sarà ancora molto da scoprire.
Ad esempio pare che potesse essere stata un’iniziativa comune di Savage e dell’amico Henry Goodley.

Quello che si sa al momento, e che la Juve conferma anche al J-Museum, è che i colori sono stati portati a Torino da John Savage.
La “scoperta”, che poi più di tanto scoperta non è, è che in realtà il vero nome non era John (o Jim) come riportato in diversi libri che narrano del periodo, bensì Tom Gordon Savage. Non è un vero e proprio abbaglio in quando Tom pare fosse chiamato come soprannome proprio John o Jim. Un’altra teoria è quella di una mala interpretazione della firma, la cui scritta Tom potrebbe essere scambiata per Jon o Jim.

Questo che ai più può sembrare un dettaglio trascurabile, non è stato considerato tale dai discendenti di Tom Gordon Savage.
É stato Andy Black, tifoso di Nottingham, a mettersi in contatto con loro per scoprire diverse cose interessanti.
L’indagine su Tom Gordon Savage ha fatto emergere i certificati di nascita e di morte.
Tom nasce a Lenton, Nottingham, il 18 Febbraio 1867 e si trasferisce a Torino nel 1891. Mercante di stoffe ed imprenditore nel campo tessile, coltiva a Torno una delle sue grandi passioni: quella per il football.
Tom in patria aveva già militato nelle fila del Notts County, mentre a Torino si schiera tra le fila dell’Internazionale Torino insieme, tra gli altri, al futuro fondatore del Milan, Herbert Kilpin. Siamo intorno al 1901 quando Savage si unisce alla Juventus per la quale disputerà 5 partite (all’epoca erano considerate parecchie viste le poche squadre esistenti).
Come noto è Savage a chiedere le maglie bianconere. Alcuni raccontano di come l’ordine fosse sbagliato. La nostra sensazione è che Savage avesse ordinato proprio quelle maglie da un suo contatto al Notts.

Ma dicevamo degli eredi di Savage. Il figlio Richard, nato a Torino, ricevette una life membership dalla Juventus ed un piccolo libricino che, pare, riassumesse tutta questa storia. Stiamo quindi cercando di risalire a questo memorabilia che potrebbe celare altri dati interessanti.

Andy Black ha incontrato gli eredi di Savage (alcuni vivono in Inghilterra, altri in Sudafrica) ed uno di loro sarà presente Domenica sera contro il Genoa, ospite della Juventus.
Proprio Juventus-Genoa arriva in un giorno particolare. Il 23 Aprile saranno infatti 66 anni esatti dalla morte di Tom Gordon Savage. Il destino.
A corredo di questa giornata che si preannuncia emozionante, la Juventus avrà come ospiti 8 tifosi del Notts County e 8 rappresentanti di Italian Magpies (il gruppo di tifosi che mantiene i rapporti tra juventini e magpies).
Il gruppo sarà ospite per il tour dello stadio e la visita al museo. Qui si incontreà il responsabile del J-Museum a cui verrà affidata una maglia ricordo di Tom Gordon Savage, un dono che arriva dallo stesso presidente del Notts County, ed una lettera che rinnova il legame tra i due Club.

É proprio il caso di dirlo: Tom Gordon Savage torna a casa.

#savageisback

I tifosi del Notts County saranno presenti in Curva Nord (settore 109) e distribuiranno alcuni volantini per ricordare la storia di T.G.Savage.






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