Sampdoria-Juventus 3-2

3-2
(Eder (r) 31′, De Silvestri 56′, Icardi 74′-Quagliarella 25′, Giaccherini 90′)

Formazioni iniziali

SampdoriaDa Costa, Mustafi, Gastaldello, Castellini; De Silvestri, Poli, Palombo, Obiang, Estigarribia; Eder, Icardi. 
A disposizione: Romero, Berni, Rodriguez, Maresca, Maxi Lopez, Munari, Sansone, Berardi, Poulsen, Soriano, Savic. 




Juventus: Storari, Caceres, Bonucci, Chiellini, Isla, Padoin, Pirlo, Giaccherini, De Ceglie, Quagliarella, Giovinco.   

A disposizione: Buffon, Rubinho, Marchisio, Vucinic, Peluso, Barzagli, Bendtner, Vidal, Lichtsteiner, Matri. 

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La Sampdoria ha di che vantarsi: è l’unica squadra che la Juventus non è riuscita a battere in questa stagione. Non solo: è l’unica ad aver battuto i Campioni d’Italia sia all’andata che al ritorno. Come a gennaio allo Juventus Stadium, i bianconeri costruiscono molto di più, ma i blucerchiati sono spietati nello sfruttare le occasioni. Entrambe le squadre meritano comunque un plauso, perché per quanto la partita non valga nulla per la classifica e si giochi per di più sotto il diluvio, mantengono ottimi ritmi per tutti i novanta minuti.
La Juve parte forte e mostra un Quagliarella pimpante: dopo una decina di minuti incrocia un bel sinistro da fuori area potente, ma centrale, poi conduce un contropiede interessante, non sfruttato a dovere da Isla.
E’ interessante anche il tentativo di Giaccherini, che al 18’angola il rasoterra dal limite e trova pronto Da Costa. La Juve ci prova soprattutto da fuori e fa bene, perché il terreno pesante e il pallone viscido aiutano. Chiellini cerca il sinistro e la deviazione di Gastaldello per poco non tradisce Da Costa, che riesce a respingere con i piedi. Quagliarella si gira in un fazzoletto e spara di poco a lato. Giaccherini si accentra e calcia di potenza, Da Costa respinge con i pugni.
La netta supremazia trova il giusto premio al 25’. Pirlo, e chi se no, inventa una pennellata di trenta metri che cade docile sul piede di Quagliarella, partito in posizione regolare grazie all’incertezza di De Silvestri. Il controllo è pregevole, il destro viene solo sporcato dal portiere blucerchiato e il pallone si insacca docile.
E’ il classico gol dell’ex e per Fabio, che non esulta, è una piacevole abitudine, visto che si tratta del quinto centro contro la Samp, il tredicesimo in stagione, il nono in campionato. Sei minuti e la Samp pareggia con il rigore di Eder, generosamente concesso da Gervasoni dopo un contatto in area tra Icardi e Chiellini.
Tempo di rimettere in gioco il pallone e ancora Eder si presenta a tu per tu con Storari. Serve un gran recupero di Chiellini, che spazza in angolo, per evitare il raddoppio doriano.
Se il brasiliano è il più pericoloso dei suoi, nella Juve il protagonista è sempre Quagliarella, che gioca qualche metro dietro a Giovinco e in questo modo può non solo aprire il gioco per i compagni, ma anche inserirsi e andare a concludere. L’esempio è l’azione che lo porta al tiro al 40’: Fabio allarga per Padoin che crossa teso, Da Costa in uscita respinge ed è ancora l’attaccante a calciare al volo, a botta sicura. Il pallone è indirizzato in rete e solo il miracoloso recupero di Mustafi impedisce il raddoppio dei bianconeri. E sarebbe un raddoppio più che meritato, visto che l’unico tiro nello specchio della porta da parte dei doriani nei primi 45 minuti è proprio il rigore di Eder.
La partita regala spettacolo anche in avvio di ripresa. Chiellini stoppa praticamente sulla linea una pericolosa trama della Samp e lancia il contropiede, orchestrato da Giaccherini, rifinito da Pirlo e concluso da Quagliarella con un destro sporco, bloccato da Da Costa.
Il portiere blucerchiato compie un vero miracolo al 10, deviando il tiro di Padoin, liberato da un bel tocco di Giovinco. La Juve gioca bene, sfrutta le fasce e manovra in velocità, ma la Samp è tremendamente cinica e passa ancora: dopo un destro violento di Eder, messo in angolo da Storari, De Silvestri impatta di testa il cross dalla bandierina di Estigarribia e insacca il vantaggio dei padroni di casa.
La reazione dei bianconeri è rabbiosa, il baricentro si alza ulteriormente, ma la Samp alza le barricate. Pirlo ci prova dai trenta metri e Da Costa blocca, ripetendosi più tardi su Quagliarella, che  devia al volo, senza cattiveria, il cross di Giovinco.
Conte cambia inserendo Lichtsteiner e Bendtner al posto di Padoin e Giovinco, ma non c’è tempo per vedere gli effetti delle sostituzioni che la Samp colpisce ancora: Estigarribia parte in contropiede, si fa tutto il campo palla al piede e serve Icardi davanti alla linea di porta e a quel punto basta toccare il pallone per segnare.
La partita potrebbe riaprirsi immediatamente, perché Gervasoni indica correttamente il dischetto, vendendo Mustafi travolgere Quagliarella in area, ma ci ripensa dopo pochi istanti, consigliato dagli assistenti.
Nel finale la Juve rimane anche in dieci, perché Bendtner, sfortunatissimo, si infortuna al polso sinistro e deve lasciare il campo, ma non i bianconeri non mollano e al 45’ accorciano le distanze con Giaccherini, che spara nel sette il traversone di Lichtsteiner.
A onor del vero meriterebbero il pareggio e anche qualcosa di più, ma il tempo è poco e nonostante l’arrembaggio finale, il punteggio non cambia più. Si chiude a 87 punti, ma questo conta poco. Quello che importa è quel triangolino tricolore sul petto. C’era quest’anno. Ci sarà anche il prossimo.





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