Atalanta-Juventus 0-1

0-1
(Matri 18′)

Formazioni iniziali

AtalantaConsigli; Scaloni, Stendardo, Canini; Raimondi, Carmona, Cigarini, Biondini, De Grosso; Bonaventura; Denis 
A disposizione: Polito, Frezzolini, Ferri, Lucchini, Bellini, Contini, Brivio, Radovanovic, Moralez, Scaloni, Giorgi, De Luca, Parra 




Juventus:  Storari, Caceres, Marrone, Chiellini, Isla, Padoin, Pirlo, Giaccherini, De Ceglie, Matri, Quagliarella  

A disposizione: Rubinho, Branescu, Marchisio, Vucinic, Giovinco, Peluso, Anelka, Bonucci, Vidal, Lichtsteiner

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Lo scudetto non è bastato a saziare la Juve. I Campioni d’Italia onorano come meglio non si potrebbe il tricolore appena riconquistato e battono anche l’Atalanta, centrando il nono successo consecutivo e regalando l’ennesima prova di forza, coesione e determinazione.
Conte lascia spazio a chi durante la stagione ha avuto meno occasioni, confermando, rispetto alla formazione che ha superato domenica il Palermo, solo Chiellini e Pirlo. Il turnover non incide sull’efficacia dei bianconeri, già pericolosi al 3’ con il lungo lancio di Caceres per Giaccherini che controlla bene in area, rientrando sul destro, ma calcia centralmente.
Neanche sette minuti e l’Atalanta perde Raimondi, rilevato da Giorgi. La sostituzione non cambia i piani di Colantuono, chiaramente indirizzati a sfruttare il contropiede. E’ piuttosto il gol dei bianconeri al 18’ a scombinarli. La rete è un capolavoro: Bonaventura commette l’imperdonabile errore di lasciare a Pirlo un metro di troppo e dal piede del regista parte un lancio telecomandato che, dopo 50 metri arriva sul destro di Matri. Il controllo voltante è un pezzo di bravura, così come il sinistro in diagonale che prende Consigli in contro tempo e vale il decimo gol stagionale dell’attaccante, l’ottavo in campionato.
L’Atalanta risponde subito con  il colpo di testa di Denis che, sul cross di Scaloni, anticipa Marrone e mette a lato di poco.
Dalla parte opposta si mettono in luce gli esterni: Isla mette in mezzo dalla destra e De Ceglie sceglie bene il tempo per il tuffo di testa, ma impatta male e non centra la porta.
E’ una partita vivace, divertente, combattuta ed è incredibile che sugli spalti ci sia gente che, invece di seguirla, preferisca tirarsi fumogeni a ripetizione, costringendo il signor Guida, al 28’, a sospendere la partita. Conte e i suoi ragazzi da una parte, Denis e Cigarini dall’altra, vanno a calmare gli animi e dopo pochi minuti si può riprendere a giocare.
L’Atalanta riparte con una sventola di Carmona dalla distanza, la Juve con un altro lancio di Pirlo, questa volta indirizzato verso Quagliarella. L’attaccante compie una magia, con un colpo di tacco che vale come controllo e come dribbling ai danni di Stendardo, ma Consigli esce, impedendogli di siglare un gol da cineteca.
E’ invece il palo a fermare Denis, puntuale alla deviazione volante sul cross di Carmona. L’Atalanta cresce nel finale di primo tempo e anche in avvio di ripresa parte all’attacco, ma la Juve non sta a guardare. Sono anzi i bianconeri a farsi vedere per primi in avanti con la bella iniziativa di Isla sulla destra, conclusa con un tiro deviato in angolo. Cigarini è tra i più attivi dei suoi: prima vede un suo cross per Denis, troppo alto, trasformarsi in un insidioso tiro a giro a lato di poco, poi impegna Storari con un’analoga conclusione, questa volta indirizzata nello specchio della porta e respinta con i pugni dal  portiere bianconero.
La Juve quando riparte in velocità disegna ottime trame: il contropiede orchestrato da Pirlo, proseguito da Matri e Quagliarella e concluso da Giaccherini è fulmineo. Peccato per la conclusione alta. Isla cresce con il passare dei minuti e al quarto d’ora combina bene con Matri, ma il triangolo, che permetterebbe all’attaccante di battere a rete da pochi passi, non si chiude.
Poco dopo il ventesimo Vidal rileva Padoin e Anelka, in campo al posto di Quagliarella, timbra il suo terzo cartellino in bianconero, mentre al 31’ tocca a Peluso, altro ex della gara, sostituire De Ceglie. I ritmi ora sono più lenti, l’Atalanta spinge con meno foga e la Juve rischia di raddoppiare con le ripartenze che portano Vidal e Giaccherini al tiro, ma il risultato non cambia più.
Nel finale, da Palermo, arriva la notizia della vittoria dell’Udinese contro i rosanero, che per i bergamaschi significa salvezza matematica. Così anche l’Atalanta può festeggiare in una serata che sorride ancora ai bianconeri. La Juve centra la nona vittoria consecutiva, sale a quota 86 ed è a due vittorie da un primato storico. Lo scudetto è già in cassaforte, ma questa squadra ha ancora pagine di storia da scrivere.





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