Juventus: Storari; Bonucci, Marrone, Peluso; Lichsteiner, Vidal, Pogba, Giaccherini, Asamoah; Giovinco, Vucinic.
A disposizione: Buffon, Rubinho, Marchisio, De Ceglie, Padoin, Pirlo, Quagliarella, Matri, Isla, Rugani.
Pescara: Pelizzoli; Zanon, Kroldrup, Capuano, Modesto ; Togni, Rizzo; Sculli, Quintero, Caprari; Sforzini.
A disposizione: Perin, Vittiglio, Cascione, Bianchi Arce, Bjarnason, Blasi, Abbruscato, Caraglio, Di Francesco, Vukusic.
Doveva essere una formalità e così è stata, per quanto si sia dovuto aspettare il secondo tempo per sbloccare il risultato e il punteggio non sia stato rotondo come all’andata. La Juve spreca qualche occasione di troppo, ma regola comunque il Pescara in cinque minuti e Conte può essere soddisfatto. Ora si può pensare al Bayern.
Fin dall’inizio, come da copione, c’è una sola squadra in campo. I bianconeri giocano in scioltezza, forti di una superiorità perfino esagerata, ben sapendo che, prima o poi, il gol arriverà.
Pogba e Vucinic iniziano a prendere la mira e mandano alto dal limite. Giaccherini invece centra la porta, girando alla perfezione l’assist di Lichtsteiner, ma trova la respinta di Pellizzoli. Il portiere abruzzese si supera al 17’, ribattendo il tocco di Giovinco, che riceve da Vidal, resiste al contrasto e prova a piazzare il pallone di esterno senza fortuna. Al 24’ Vucinic e Giovinco combinano bene al limite, ma il montenegrino si allunga troppo il pallone quando chiude il triangolo e l’azione sfuma. Un minuto e Pellizzoli è ancora protagonista, murando il tocco ravvicinato di Vidal, imbeccato a centro area da Vucinic.Alla mezz’ora la Juve perde Giovinco, costretto a uscire in barella dopo uno scontro con Capuano, e al suo posto entra Quagliarella. Il gioco è sempre costantemente nelle mani dei bianconeri, che però fanno più fatica a trovare spunti in avanti. Sembra buono quello di Lichsteiner al 38’: Giaccherini arriva puntuale sull’invito rasoterra dello svizzero, ma colpisce male. Colpisce fin troppo bene Quagliarella un minuto dopo, scuotendo il palo alla destra di Pellizoli. Il migliore in campo degli avversari si conferma il portiere, non foss’altro che è l’unico tra gli abruzzesi a lasciare la sua impronta sulla gara: il suo intervento, sul destro dal limite di Giaccherini, è da applausi e fa sì che il primo tempo si chiuda a reti bianche.
Anche nella ripresa c’è solo la Juve in campo e al Pescara non resta che provare a rintuzzare il forcing bianconero. Il problema è che gli abruzzesi ci riescono discretamente bene e, quando non ce la fanno, errori come quello di Vucinic al 5’, con la porta sguarnita e il pallone svirgolato, complicano la vita alla squadra di Conte.
Quando invece i bianconeri mettono il pallone in porta, c’è Pellizzoli che ribatte colpo su colpo, come al 9’, quando devia in angolo il tentativo al volo di Quagliarella, o al 12’, quando in un minuto blocca il destro di Vidal e il sinistro di Vucinic.
Si potrebbe tranquillamente giocare in un campo da 50 metri, visto quanto poco è utilizzata la metà bianconera. Supremazia territoriale, possesso palla e occasioni non fanno punteggio però.
Vucinic è sempre circondato da tre avversari e quando riesce a liberarsi e a servire Lichtsteiner è ancora Pellizzoli a fermare il tiro cross dello svizzero.
La svolta arriva al 28’: Giaccherini batte rasoterra un calcio piazzato e serve Vidal, che viene palesemente atterrato in area da Rizzo. E’ cartellino rosso per il difensore e rigore per la Juve, che Vucinic trasforma senza esitazioni.
Il gol trasforma il montenegrino, fino a quel momento poco incisivo. Mirko prima segna ancora con un bel diagonale, ma partendo da posizione irregolare, poi timbra il raddoppio, girandosi in un fazzoletto e piazzando il destro alle spalle di Pellizzoli. Giusto il tempo di esultare e di lasciare spazio a Matri, che si presenta con un sinistro in corsa, fuori di un soffio.
La partita sarebbe già chiusa, se non fosse per il gol da antologia di Cascione, che piazza il pallone nel sette da quasi trenta metri. Al primo spunto offensivo il Pescara trova il gol, e potrebbe addirittura agguantare il pareggio se sulla conclusione di Sculli, Storari non si facesse trovare pronto.
Sarebbe stato davvero troppo però. Una gara simile poteva chiudersi solo con una vittoria bianconera ed è quanto accade. La missione è compiuta, i tre punti arrivano e il vantaggio in classifica, aspettando il Napoli, sale a 12 lunghezze. Ma non è a questo che pensavano gli uomini di Conte uscendo dal campo, né i tifosi lasciando lo stadio…
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