3-0
(Lichtsteiner 31′, Giovinco 74′, Pogba 90′)
Formazioni iniziali
Juventus: Buffon; Barzagli, Bonucci, Peluso; Lichtsteiner, Pogba, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Vucinic, Giovinco.
A disposizione: Storari, Rubinho, Chiellini, Anelka, Padoin, Vidal, Giaccherini, Quagliarella, Matri, Isla, Marrone.
Siena: Pegolo, Teixeira, Terlizzi, Felipe; Belmomte, Bolzoni, Della Rocca, Rubin; Rosina, Valiani; Emeghara All. Iachini.
A disposizione: Farelli, Uvini, Matheu, Grillo, Paci, Calello, Mannini, Bogdani, Reginaldo.
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La prima delle 13 “finali mondiali” è in cassaforte. Conte voleva la Juve concentrata esclusivamente sul Siena e aveva usato l’ardita metafora per definire la gara con i toscani Evidentemente ha saputo toccare ancora una volta le giuste corde, perché i suoi uomini hanno recepito il messaggio, spazzando via una delle formazioni più in forma del campionato, capace di rifilare tre gol a Inter e Lazio nelle ultime uscite. I tre gol arrivano anche questa volta, ma li segna la Juve, che domina una gara mai in discussione
Lo Juventus Stadium regge benissimo all’impatto della neve caduta durante la notte e il mattino e il campo è in condizioni più che buone. i bianconeri ne approfittano per giocare palla a terra e imprimere subito il loro ritmo. I toscani sono costretti nella propria metà campo e i tre davanti, Valiani, Rosina ed Emeghara, si limitano a qualche accelerazione, ben contenuta dalla difesa bianconera.
E’ sicuramente più efficace il lavoro della retroguardia di Iachini, che sigilla l’area e stoppa sulla tre quarti le avanzate di Vucinic e compagni. Si prova allora da fuori area e il destro di Lichtsteiner al 15’, sparato dopo l’uno-due con Vucinic, è alto di un soffio.
Due minuti dopo l’azione non si conclude, perché il tocco al centro di Vucinic non trova compagni pronti, ma la serie di scambi di prima tra il montenegrino e Pogba vale almeno metà biglietto.
Dai piedi di Mirko partono suggerimenti preziosi, come la sponda che mette Marchisio in condizione di cercare la parabola dal limite. Pegolo vola sul secondo palo e devia in angolo e poco dopo si ripete sul diagonale di Giovinco.
Al 30’ però l’intervento riesce solo a metà e non basta per impedire il vantaggio bianconero: Vucinic, tanto per cambiare, pesca il taglio di Lichsteiner, ma il portiere esce ed è in vantaggio sul pallone. Lo svizzero però non molla, non rallenta la corsa e viene premiato, perché la respinta gli carambola sul corpo e si insacca.
La gara è a senso unico e non cambia copione dopo il gol. Anzi, potrebbe arrivare subito il raddoppio, se il rasoterra di Pogba, pescato a centro area da Asamoah, non trovasse all’erta i riflessi di Pegolo.
Si deve invece aspettare quasi la mezz’ora della ripresa, quando Pirlo imbecca con una punizione rasoterra Giovinco che riceve in area scarica un sinistro imparabile sotto la traversa
Prima, qualche imprecisione di troppo aveva impedito ai bianconeri di creare altre occasioni. Il Siena troppo timido per approfittarne aveva comunque permesso alla Juve di scuotersi dal torpore. L’assist di Giovinco per Vucnic e il delizioso cucchiaio di Pirlo dal limite non avevano però trovato fortuna.
La prodezza della Formica Atomica rende giustizia alla superiorità bianconera, ma risveglia anche l’orgoglio senese: Emeghara impegna di testa Buffon, costringendolo a deviare il pallone sulla traversa. Intanto, dopo che già al 20’ Matri aveva rilevato Vucinic, al 32’ si rivede Giorgio Chiellini che fa il suo ingresso in campo al posto di Asamoah e viene accolto dall’ovazione dello Stadium.
La partita è virtualmente chiusa, ma paradossalmente è proprio negli ultimi minuti che il Siena si fa vedere con più convinzione. Agra chiama Buffon all’intervento con i pungi e Terlizzi, con un siluro rasoterra dal limite, centra in pieno il palo.
E’ più preciso quello di Pogba al 44’: il francese scarica il destro da venti metri nell’angolino basso alla destra di Pegolo e chiude il conto. Tre gol e tre punti preziosi, aspettando il big match del San Paolo della prossima settimana.
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