1-0
(Totti 58′)
Formazioni iniziali
Roma: Stekelenburg; Piris, Burdisso, Marquinhos; Torosidis, De Rossi, Pjanic, Marquinho; Lamela, Totti; Osvaldo.
A disposizione: Goicoechea, Lobont, Romagnoli, Balzaretti, Taddei, Lucca, Bradley, Tachtsidis, Perrotta, Florenzi, Lopez.
Juventus: Buffon, Barzagli, Bonucci, Caceres; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Pogba, Asamoah; Vucinic, Matri.
A disposizione: Storari, Rubinho, Giovinco, Anelka, Padoin, Giaccherini, Quagliarella, Isla, Marrone.
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Tre partite contro altrettanti avversari di rango in sette giorni, sono un tour de force che spreme energie fisiche e mentali. la Juve, tra Fiorentina e Celtic, ne ha spese moltissime e all’Olimpico paga pegno, di fronte ad una Roma a caccia disperata di punti e di riscatto dopo le recenti delusioni.
Per invertire la rotta Andreazzoli manda in campo l’artiglieria pesante, con il tridente Lamela, Osvaldo, Totti. Il talento non manca e le verticalizzazioni improvvise impegnano la difesa bianconera, come quando, dopo una decina di minuti, Osvaldo salta Buffon in uscita e mette in mezzo, trovando il puntuale intervento di Bonucci.
La Juve non concede altro e con il passare dei minuti schiaccia gli avversari nella loro metà campo. Pirlo batte una punizione dai venticinque metri e costringe Stekelenburg a un tuffo prodigioso per togliere il pallone dall’angolino.
Il regista bianconero, alla mezz’ora, prende un brutto colpo sul ginocchio destro da Totti, che entra con il piede a martello e viene ammonito. Andrea rimane comunque in campo a dirigere le operazioni, ma il gioco è spezzettato e il primo tempo si trascina stancamente alla fine.
Ben più vivo l’inizio della ripresa, con Osvaldo e Vucinic che sfiorano il palo, il primo con un diagonale rasoterra, il secondo con una sventola dal limite.
Al 6’ Buffon risponde da campione al destro di Pjanic, mentre Stekelenburg chiude su Matri, che si libera in area calcia sul primo palo, trovando solo un angolo.
All’11’ Conte cambia: fuori Vucinic e Asamoah, dentro Giovinco e Padoin. Non c’è il tempo di vedere l’effetto delle sostituzioni che la Roma passa. Buffon ribatte un insidioso colpo di testa di Osvaldo, ma due minuti dopo non può nulla sulla sassata di Totti da fuori area.
Le tossine di Glasgow si fanno sentire e il pressing giallorosso, portato molto alto, non consente una reazione immediata. Conte allora, dopo averlo fatto esordire in Champions, lancia anche in campionato Anelka al posto di Vidal, passando al tridente.
Il francese ha personalità ed esperienza, arretra spesso a chiedere il pallone per far salire la squadra, ma la Roma è brava a chiudersi e a ripartire in contropiede e creare occasioni per il pareggio è un’impresa.
Un’impresa che, questa volta, non riesce ai bianconeri.
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