4-0
(Pogba 41′, Pogba 66′, Vucinic 71′, Matri 79′)
Formazioni iniziali
Juventus: Buffon; Barzagli, Bonucci, Caceres; Lichtsteiner, Vidal, Pogba, Giaccherini, De Ceglie; Vucinic, Giovinco.
A disposizione: Storari, Rubinho, Peluso, Rugani, Garcia, Padoin, Marrone, Isla, Schiavone, Matri, Beltrame, Kabashi.
Udinese: Padelli; Heurtaux, Danilo, Domizzi; Basta, Pinzi, Allan, Lazzari, Pasquale; Pereyra, Muriel.
A disposizione: Pawlowski, Scuffet, Coda, Angella, Faraoni, Silva, Campos Toro, Merkel, Ranegie, Fabbrini, Maicosuel, Di Natale.
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Si parlava già di crisi dopo la sconfitta casalinga contro la Sampdoria e il pareggio al Tardini con il Parma, ma la Juventus non è di questo avviso. L’Udinese dal canto suo arriva a questa partita molto carica e in forma, anche se deve rinunciare al suo uomo simbolo almeno nella prima frazione: Antonio Di Natale è infatti tenuto preventivamente in panchina dopo aver manifestato qualche problema in giornata. Niente a che vedere con le assenze della Juve che si presenta con la squadra totalmente rimaneggiata: Caceres, Pogba, Giaccherini, De Ceglie in campo più una panchina ricca delle facce giovani della Primavera. Una Juve fatta di “riserve”, anche se sono da considerarsi tutti titolari, Conte dixit.
I padroni di casa partono bene tenendo il possesso della sfera, ma non riuscendo a sfondare. Arrivano spesso nei pressi dell’area difesa da Padelli, ma il tiro è sballato o si infrange contro un difensore in recupero.
La difesa non soffre più di tanto e anche Muriel, il ‘friulano’ sulla carta più pericoloso, non sembra essere in gran giornata.
A sbloccare la partita ci deve pensare un ragazzo di 19 anni: Paul Labile Pogba. C’è da sottolineare che di anni non ne ha nemmeno 20 perché a vedere dai gol che fa, da come si muove sul campo, da come lotta, sembra essere molto più maturo.
Mancano 4 minuti all’intervallo quando un pallone arriva sui piedi di Pogba ai 30 metri dalla porta friulana. Paul la stoppa e, con una staffilata incredibile, insacca il pallone all’incrocio dei pali. Un gol che ricorda la rete messa a segno da Mirko Vucinic lo scorso anno nella semifinale di Coppa Italia contro il Milan, la porta è sempre la stessa. Ci pensa sempre il francesino con la cresta dorata a raddoppiare al 66′: riceve palla, salta un uomo e da 20/25 metri insacca la sua personale doppietta. Allo Stadium è il delirio per questo giovane ragazzo arrivato in punta di piedi con una personalità da vendere. A completare la festa del gol ci pensano Mirko Vucinic e Alessandro Matri con gol molto più “normali” se paragonati alle reti spaziali di Pogba. Due belle azioni portano in rete le due punte, in particolare il gol di Matri nasce da un bel passaggio in verticale di Vucinic che mette il 32 davanti a Padelli. Palla sotto le gambe e tutti a casa!
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