Conclusasi anche la stagione della Juventus purtroppo con la sconfitta nella finale di Coppa Italia, è tempo di bilanci per il mondo bianconero.

Una stagione comunque esaltante e sorprendente se si pensa che solo un anno fa la formazione di Nottingham si salvava all’ultima giornata da una dolorosa retrocessione in League Two. Il settimo posto quindi vale moltissimo anche in chiave futura: è solo il secondo anno che c’è questo gruppo e i miglioramenti sono stati notevoli.
Gente come Jeff Hughes e Alan Judge, oltre ai soliti Bishop e Hughesy, si sono caricati la squadra sulle spalle e guadagnati il rispetto dei compagni. Il numero 11 Hughes è stato addirittura il capocannoniere della squadra con 17 centri e si è meritato la convocazione in Nazionale.
Facendo il punto del campionato non si può non fare riferimento all’avvicendamento in panchina tra Allen e Curle, non accettato di buon grado dai tifosi. Il nuovo manager ha però fatto ricredere i Magpies guidando la squadra in 10 vittorie su 16 partite, mica male.
Tante note positive e molti gol segnati, da molti giocatori, segno che la fase offensiva è ben consolidata. É la difesa che a volte ha peccato di ingenuità e poca lucidità prendendo gol evitabili dopo pochi minuti, o a pochi secondi dal termine.
In questo senso la cosiddetta “zona Cesarini” ha premiato notevolmente il Notts che in diverse occasioni ha ribaltato il risultato nei minuti conclusivi. Ne sono un esempio la vittoria 3-1 contro il Leyton Town e la trasferta contro il Wycombe, che vedeva i padroni di casa in vantaggio per 3-2 a due minuti dal termine e sotto 4-2 al secondo minuto di recupero grazie alle reti di Adebola e Judge.
Grandi prestazioni anche sotto l’aspetto dell’orgoglio: come non ricordare la strepitosa trasferta al The Valley contro un Charlton assoluto dominatore della League One. Quella forse la miglior partita dell’anno: determinazione, grinta, attributi e coraggio da vendere. Andare in casa della prima in classifica e ritrovarsi in vantaggio di 4 reti nell’intervallo ha un sapore particolare. La partita termina con una vittoria per 4-2 che sarà ricordata a lungo sulle sponde del Trent.
Alle note positive fanno da contraltare alcuni momenti bui, da ultima la sconfitta in casa contro il Bury per 4-2 che di fatto ha precluso l’accesso ai play off. Forse la macchia più nera della stagione: giocare davanti al proprio pubblico e perdere in un modo così brutto non dev’essere stato facile da digerire, soprattutto pensando che un pareggio avrebbe spalancato l’accesso ai play off.
Brucia ancora di più pensare che sia passato ai play off lo Stevenage, battuto in trasferta 2-0 e a Nottingham per 1-0. Stessi punti, 73, ma minor differenza reti per i nostri.
Comunque una stagione ottima e il prossimo anno l’obiettivo saranno i play off.

Dopo sei anni di calvario i tifosi sono scesi in piazza e sventolato le bandiere come non mai. Una settimana di festa: Domenica 6 dopo la vittoria sul Cagliari e Domenica 13 dove per la festa scudetto sono scesi in piazza 450.000 cuori bianconeri!
La stagione dell’orgoglio iniziata con l’inaugurazione del bellissimo Juventus Stadium si è conclusa con l’apertura del museo della Juve.
Tabti i momenti emozionanti come le trasferte a Firenze (5-0), a Milano con l’Inter (2-1), a Napoli (3-3), ma soprattutto lo spettacolo davanti al pubblico di casa col Milan (2-0), Inter (2-0), Roma(4-0), Napoli (3-0), Lazio (2-1), Palermo (3-0). Emozioni e ancora emozioni che hanno portato a Torino lo scudetto di cui non saremo mai stanchi. 23 vittorie, 15 pareggi, 68 gol fatti (secondo miglior attacco), 20 subiti (miglior difesa di sempre).
Questa stagione ha visto anche la nascita di noi come Italian Magpies. Pare che abbiamo portato fortuna, quindi speriamo di ritrovarci qui tra un anno a parlare dei play off e di come la Juve abbia già in mente di ampliare il museo.
Alla prossima stagione!
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